Ti sei mai chiesta come si fa a rendere accogliente uno spazio di casa? Sì certo, i materiali, colori e forme giocano un ruolo essenziale, ma c’è un aspetto che avviene ancor prima di scendere in dettagli più approfonditi: sto parlando dei punti focali di una stanza. Parlo al plurale perché può essercene uno, ma anche più di uno. In questo articolo ti spiego cosa sono i punti focali, a cosa servono, perché è importante definirli nelle stanze di casa tua e alcuni esempi pratici nella stanza salotto.
INDICE DEI CONTENUTI
L’armonia estetica è la base imprescindibile per una casa accogliente
Come si creano i punti focali?
#1 punto focale: Zona TV
#2 punto focale: Zona divano
#3 punto focale: Angolo studio
#4 punto focale: Consolle
Come nell’arredamento, anche nell’oggettistica
L’armonia estetica è la base imprescindibile per una casa accogliente
Se mi conosci da un pò, o se addirittura hai guardato il mio webinar gratuito Casa Felice, hai già sentito nominare concetti come punti focali, oppure focus e spazio vuoto all’interno di una stanza.
Sono tutti principi che sono alla base dell’armonia estetica.
L’armonia estetica è la combinazione equilibrata e piacevole di colori, forme e materiali in un ambiente. Ma questi elementi, seppur combinati in modo strategico tra loro, se non sono posizionati, o meglio, raggruppati nel modo corretto, si rischia di creare caos.
Sì esatto, nonostante i colori, forme e materiali siano consapevolmente ben selezionati, se essi non sono posizionati in modo equilibrato all’interno della stanza, l’occhio non sa dove guardare, si trova disorientato; creandosi così una leggera sensazione di fastidio, di smarrimento e di confusione.
Ecco perché i punti focali sono cruciali durante l’arredamento di una stanza.
I punti focali servono per attirare l’occhio e catturare l’attenzione verso gruppi di elementi di arredo.
Sia che si tratti di arredi grandi sia che si tratti di composizioni di oggetti, il concetto di punti focale rimane sempre, solo in scala differente.
Come si creano i punti focali?
I punti focali sono semplicemente insiemi di elementi e per distinguerli è fondamentale separarli.
In altre parole, è necessario avere dello spazio che ne definisca i limiti, affinché ogni punto focale risulti distinguibile dagli altri insiemi di elementi.
Ecco perché si parla di focus e spazio vuoto:
Focus = zone piene
Spazio vuoto = zone vuote
Gli spazi vuoti sono le aree di respiro tra un focus e l’altro e hanno lo scopo di guidare lo sguardo verso i focus.
Se non ci fosse spazio vuoto avremmo un mega “gruppone” di elementi e quindi avremmo il problema menzionato poco fa: gli occhi non sanno dove guardare, perché è tutto troppo pieno e ammassato.
Immagina questa scena…
Ti trovi all’aperto, alzi gli occhi al cielo e non vedi nemmeno una nuvola, di istinto cosa ti viene da fare?
Ti viene da cercare “qualcosa da guardare”, quindi con lo sguardo ti sposti verso l’orizzonte oppure verso destra o sinistra.
Mettiamo il caso che a sinistra ci sia un gruppo di nuvole, tu cosa fai inconsciamente?
Ti fermi e osservi quelle nuove, ti sei soffermata, i tuoi occhi hanno trovato qualcosa di interessante da guardare (magari hanno pure forme curiose), hanno trovato un punto focale.
Ora immagina se il cielo fosse stato pieno di nuvole, avresti guardato un pò di qua, un pò di là, magari sono curiose anch’esse, però percepisci una sensazione di smarrimento, troppe cose da vedere e nulla di chè che catturi la tua attenzione.
Capisci come lo spazio vuoto (cielo azzurro) serva per notare i focus (nuvola o gruppi di nuvole) e probabilmente non noteresti nemmeno quella nuvola dalla forma così particolare.
Ecco il punto: le nuvole si notano solo perché c’è spazio attorno a loro.
Se il cielo fosse completamente coperto, pieno di nuvole, avresti difficoltà a capire dove guardare.
Troppe informazioni visive creano confusione, proprio come succede in una stanza troppo piena di cose.
Come il cielo ha bisogno di spazi vuoti per far risaltare le nuvole, la tua casa ha bisogno di spazi vuoti per mettere in risalto i punti focali.
Questo è il segreto di focus e spazio vuoto: permette agli occhi di riposare e di concentrarsi sui dettagli che contano davvero.
Quando lasci spazio vuoto tra i gruppi di elementi di arredo, crei una sensazione di ordine e calma.
Ogni angolo della stanza diventa più vivibile, e i tuoi occhi sanno esattamente dove guardare.
Ogni elemento della casa ha il suo spazio e il suo valore.
Per semplicità e praticità in una stanza possiamo interpretare i focus come le aree tematiche.
Se ad esempio prendiamo in esame il salotto, potremmo avere le seguenti zone:
- Divano
- Tv
- Angolo studio
- Consolle vicino all’ingresso
Mentre invece, gli spazi vuoti sono gli spazi di respiro tra un gruppo di arredi.
I punti focali devono però essere anche piacevoli.
Non solo dobbiamo concentrarci sul raggruppare elementi di arredo, questi devono risultare anche belli da vedere.
Non limitarti agli arredi principali, arricchisci queste zone con elementi decorativi che rendono accogliente lo spazio (rispettando lo stile e la palette colori della stanza).
Ti faccio degli esempi:
Punto focale: Zona tv
Mobile + tv e finita lì?
Certo che no!
Decora la parete della la tv.
Se hai un mobile sotto la tv, arricchiscilo con elementi decorativi che esprimono la tua personalità.
Punto focale: Zona divano
Ok che il divano è già un arredo dalle dimensioni importanti e basterebbe già di suo a determinare un focus, ma rendiamolo bello e coccoloso.
Aggiungiamo cuscini decorativi, coloriamo la parete dietro di esso, creiamo una bella gallery wall (qui trovi 10 idee per decorare la parete dietro al divano)
(Tutte le righe di testo che vedi sottolineate, sono link che ti rimandano a pagine del blog di approfondimento).
Punto focale: Angolo studio
Non limitarti a scrivania + sedia e stop.
Arricchisci questo angolino con una mensola o, se ne hai la possibilità, una scaffalatura e aggiungi pochi, ma caratterizzanti, oggetti decorativi.
Anche per rendere il tuo smart working più piacevole, no?
Punto focale: Consolle
Stessa cosa qui.
Non pensare solo alla funzione di un arredo (requisito fondamentale, eh!) ma cerca di integrarlo nello spazio.
Arreda la consolle con elementi decorativi che esprimono la personalità della tua casa.
Come nell’arredamento, anche nell’oggettistica
Come ti dicevo poco fa possiamo replicare questo concetto dei punti focali anche in scala più piccola, nelle composizioni di oggetti.
Se ad esempio su una mensola o su un mobile appoggiassimo tutta una serie di oggetti uno di fianco all’altro, avremo un “gruppone” unico.
Se invece creassimo delle piccole composizioni distanziate tra loro da spazio vuoto, la mensola risulterebbe sicuramente molto più interessante e armonica.
Guarda questo esercizio pratico in cui ti propongo di realizzare una composizione di oggetti insieme a me.
In questo articolo ti mostro invece come sfruttare gli oggetti decorativi per creare composizioni piacevoli da guardare (e quindi focus, piacevoli da guardare).
Parlando con le mie clienti durante le consulenze, mi sono resa conto che spesso percepiscono che qualcosa non va.
Anche se gli arredi sono stati scelti con cura, c’è sempre un elemento che stona.
A volte, il problema è proprio la mancanza di focus, o meglio, la mancanza di spazio vuoto che delimita i diversi punti focali presenti nella stanza.
Ti invito a fare questo esercizio:
Osserva la tua stanza e prova a definire le zone tematiche di essa e domandati:
“C’è spazio vuoto tra una zona e l’altra (cioè tra un focus e l’altro)?”
Se la risposta è no, prova a capire quali spostamenti di arredi e oggetti puoi fare.
E poi:
“I punti focali della stanza sono interessanti da guardare? Ci sono elementi decorativi che esprimono la personalità della casa e rendono il focus piacevole e accogliente come lo vorrei?”
Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia fatto ragionare sui tuoi spazi di casa.
In ogni caso se ci sono aspetti che desideri approfondire o hai domande da pormi, mirate sulla tua stanza, ti aspetto qui sotto nei commenti.
Alla prossima!
P.S. Hai già scaricato la guida in formato PDF per valorizzare la tua casa fin da subito? Te la lascio qui.